Sanremo sì o no? Il punto di vista di una cantante
Sanremo sì o no?
Il punto di vista di una cantante.
Se al posto di discutere su "Sanremo sì, Sanremo no", se è un evento da teatro e quindi da bloccare o da studio televisivo e quindi da organizzare, se al posto di schierarci con canzonettari o intellettuali del mondo musicale, se evitassimo di decidere se è rispettoso o irrispettoso per chi di musica ci vive, e al posto di fare tutto questo cogliessimo l’occasione per trasformare Sanremo 2021 in un'opportunità? Non solo per musicisti e cantanti ma per tutto un settore che comincia dalle maestranze, passa per le aziende che organizzano eventi e forniscono servizi per eventi per arrivare agli Artisti.
Si può fare. Si può aiutare la manifestazione nazionalpopolare a parlare ancora di più di musica e intrattenimento e magari aiutare un settore in crisi nera portando all’Ariston storie ed esperienze non solo di chi riempie gli stadi ma di tutta un mondo che con la musica lavora e vive con dignità e creatività.
Rafforzare e amplificare il festival, non boicottare.
Pensare di cancellare la manifestazione sanremese potrebbe significare perdere l'opportunità di spiegare e raccontare che la musica nutre l'anima di chi l'ascolta e di chi la fa, qualunque sia il livello e il modo. Per chi come me, per fare musica ha bisogno di un pubblico per esistere, è un modo per dire "esistiamo, resistiamo"!
Ciò che mi ha fatto più male in questi giorni è stato leggere commenti da parte di colleghi musicisti schierati contro il Festival, senza nemmeno pensare che comunque è un'opportunità per alcuni di lavorare dopo mesi. Questo senso di comunità, collaborazione e gioia condivisa è ancora utopia in questo mondo.
Sanremo è la realtà, non è scollegato da ciò che viviamo. Da anni è un contenitore non solo musicale ma di costume. E' una vetrina sul mondo anche per la moda italiana, racconta la nostra società, uno spaccato importante e attuale e quindi credo che sarebbe interessante e positivo che quest'anno, ancora più degli altri anni, parlasse di musica, quella vera che è arte ma anche un lavoro per molti, tanti.
In questo momento poi è anche un regalo di leggerezza e intrattenimento per chi è a casa e ha una vita sociale azzerata. Teatri, club ed eventi sono bloccati da un anno ormai e la kermesse non può far finta di nulla.
Appoggiare il Festival da parte delle istituzioni, studiando protocolli di sicurezza per salvaguardare la salute in primis, è dare un segnale forte di volontà di ripartenza.
Un'opportunità per far ripartire il settore in sicurezza proprio da Sanremo, utilizzandolo come test, con lo scopo di riaprire tutto il resto con tempi e modi definiti in modo chiaro.
Personalmente credo che poter tornare a lavorare in sicurezza, seguendo un protocollo preciso, sia un atto dovuto alla mia categoria. Sanremo potrebbe almeno dimostrare che c'è la volontà di farlo progettando concretamente delle soluzioni.
Non c'è molta differenza tra una fabbrica con mille lavoratori e stare su un palco o in una sala mantenendo le distanze giuste, davanti ad un pubblico controllato all'ingresso. I professionisti che organizzano eventi e concerti non vedono l'ora di dimostrare quanto sono bravi nel loro lavoro.
Quelle aziende che "producono oggetti" valgono più della mia e di quelle che "producono emozioni"? Forse è così, ma la dignità di chi lavora dovrebbe avere lo stesso peso. Sempre.
In questi mesi non ho smesso di cercare nuove modalità per continuare a trasmettere emozioni anche a distanza. Ho registrato in video le mie performance, ho creato un corso di tecnica vocale, ho scritto articoli di blog, postato su tutti i miei social, inventato un prodotto digitale, depositato un brevetto, avviato una start up, aperto uno shop online, pubblicato un podcast. Insomma non mi sono mai fermata, ma la cosa che mi manca di più, lo confesso, è cantare dal vivo per trasmettere attraverso la mia voce attimi di felicità.
Se qualcuno che canta a Sanremo riuscirà a farlo come vorrei farlo io ne sarò contenta, come circa altri venti milioni di italiani.
Sanremo, sì.
Valentina Mey, La Cantante Con la Valigia