Aria. Una festa per Gucci e un desiderio
Per i cento anni di Gucci il suo direttore creativo, sempre molto creativo, prepara una festa e la battezza ARIA.
Quello di cui abbiamo davvero bisogno, il desiderio di respirare, di festeggiare all'aria, con gli amici tutti i momenti che non abbiamo potuto vivere nei mesi precedenti.
L'invito alla sfilata (digitale) di Gucci è un cruciverba, un quiz con risposte libere e parole che richiamano l'amore, la positività, il futuro. La tendenza al "gaming" è ormai diffusa nel mondo della moda. Qualche tempo fa Balenciaga ha fatto sfilare la sua collezione all'interno di un videogame.
E proprio con Demna Gvasalia (nome impronunciabile del direttore crativo di Balenciaga di origine georgiane) Alessandro Michele pubblica una chat tra loro in cui parlano dei tempi in cui Tom Ford era direttore creativo di Gucci.
E' un anticipo dell'hackeraggio (Michele non la chiama collaborazione) che vedrà sfilare per Gucci delle giacche con i due loghi mescolati (Gucci e Balenciaga) e di borse iconiche di Balenciaga coi fiori di Gucci.
Un racconto di moda che parte dalle origini della maison, quando Guccio Gucci faceva il lift man al Savoy di Londra.
Mille flash e un corridoio pieno di luce abbagliante sono il passaggio per l'ingresso in un club esclusivo e dalle luci soffuse degli anni 20 (1920!).
Non mancano le citazioni come lo smoking di velluto bordeaux disegnato ai tempi proprio da Tom Ford, citato con ammirazione nella chat.
E poi una borsa che diventerà inconica, un cuore, quasi umano, tenuto in mano che cattura l'attenzione e che esprime senza parole da dove viene l'ispirazione e che cosa è davvero più importante.
Ma la festa inizia davvero all'aria aperta, quando finalmente potremo pensare di vestirci per uscire, per ballare, abbracciarci, cantare, festeggiare con chi amiamo.
Il senso di Aria è proprio questo, il desiderio di vivere e respirare in un mondo aperto, dove anche i designer di moda si apprezzano, si scambiano opinioni e si contaminano con la bellezza.
Dove anche noi potremo andare a respirare l'aria che abbiamo sognato.
Paola Fini per LCCV